Perché CIRCE?
Circe era una dea, ma la sua voce era diversa da quella degli altri dei. Sembrava quella di una donna umana e per questo gli dei dell’Olimpo la guardavano con sospetto. Il mito greco potrebbe offrirci uno dei primi esempi di razzismo sonoro!
Che cos’è il razzismo sonoro?
Per discriminazione linguistica si intende il trattamento ingiusto o pregiudizievole di individui o gruppi sulla base della loro lingua o del loro modo di parlare. In letteratura è conosciuta con i nomi di glottofobia, linguistic profiling, messa al bando del gergo, razzismo sonoro, bullismo nei confronti dell’accento etnico, razzismo linguistico, stereotipia linguistica e linguicismo. Quando si verifica sulla base del modo in cui una persona suona – il particolare accento che ha – si parla di razzismo sonoro (accentism in inglese).
Tutti hanno un accento. L’accento di una persona può dirci molte cose sulla sua età, sul sesso, sulla provenienza geografica e persino sul livello di istruzione o sulla classe sociale. Sulla base di questi indizi vocali facciamo delle ipotesi ed è perfettamente normale che sia così.
Tutti noi abbiamo una preferenza per certi tipi di accenti che ci sembrano più belli, musicali o melodiosi, o che ci fanno simpatia. Il problema sorge quando queste interpretazioni diventano pregiudiziali e vanno a influenzare pesantemente il modo in cui quella persona viene trattata.
Un accento non dovrebbe indurci a prendere posizione sull’affidabilità, la competenza, la capacità professionale o lo status economico di una persona. Queste prese di posizione sono pregiudizi e, se finiscono per avere un impatto sul modo in cui una persona viene considerata e trattata, diventano una forma di discriminazione.
Conoscere questi pregiudizi e automatismi può aiutare a evitare la discriminazione.
Perché è insidioso
La discriminazione linguistica è una delle forme di discriminazione meno conosciute e socialmente evidenti, nonché una delle più resistenti.
I meccanismi di discriminazione linguistica sono subdoli, in quanto spesso operano al di sotto del livello di coscienza. Inoltre, la discriminazione sulla base dell’accento è diffusa e socialmente tollerata.
Il problema della discriminazione basata sull’accento è che la discriminazione non riguarda la lingua, ma piuttosto le persone. Rafforza le disuguaglianze sociali ed economiche. Può limitare l’accesso delle persone all’istruzione, all’occupazione, all’assistenza sanitaria e ad altri servizi essenziali, alimentando così cicli di povertà ed emarginazione.
Il razzismo sonoro può avere effetti psicologici significativi sugli individui e sulle comunità. Può scatenare un senso di esclusione, vergogna, inferiorità, insicurezza e perdita di autostima. Queste esperienze negative possono avere un impatto di lunga durata sul benessere mentale e sulla qualità della vita complessiva degli individui.
Quando e dove si verifica
Il razzismo sonoro avviene ovunque, ogni giorno. È molto più diffuso di quanto si possa pensare e viaggia attraverso il tempo, lo spazio e i diversi campi.
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Perché l’ambiente scolastico è un contesto importante da studiare
Il razzismo sonoro è particolarmente pericoloso a scuola, perché gli insegnanti possono giudicare più negativamente gli studenti provenienti da contesti linguistici emarginati a causa di pregiudizi, inducendoli a sentirsi meno apprezzati e scoraggiandoli dall’impegnarsi nello studio.
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Affrontare la discriminazione linguistica in ambito educativo comporta l’attuazione di politiche linguistiche inclusive, la fornitura di risorse per l’istruzione multilingue, la formazione degli insegnanti a pratiche pedagogiche di inclusione e la promozione della diversità linguistica nei materiali didattici. Così facendo, possiamo creare ambienti educativi paritari che valorizzino e celebrino la diversità linguistica degli studenti.
Sappiamo che il razzismo sonoro esiste. Quello che sappiamo meno è come avviene: quali lingue sono oggetto di pregiudizio, quali sono questi pregiudizi e come e se variano a seconda dei luoghi e delle età.
CIRCE vuole esplorare come gli accenti vengono percepiti e giudicati da studenti e insegnanti in Italia, Germania, Portogallo e Bosnia.
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